Cheesecake Ananas e Salvia

Cheesecake Ananas e Salvia | tortaoragione.it

Non puoi scoprire una nuova terra se non sei pronto a non vedere la terra ferma per un lungo periodo. (proverbio)

Non il solito incipit in chiave SEO e nemmeno il mio solito post scanzonato.
Per questo motivo includo subito il comodo pulsante…

Non sto scopiazzando Lucia del blog lultimafetta.it, come quando goffamente provo a fare le foto “dark”. Ma proprio il suo ultimo blog post ha smosso qualcosa.
Perché la decisione di salpare io l’ho presa, e devo riappropriarmi del timone se voglio scoprire questa nuova terra.

Faccio un passo indietro: l’altro giorno ero a correre e stavo ascoltando il mio podcast preferito, il Tim Ferriss Show. Ospite della puntata era Brené Brown, ricercatrice, public speaker ed esperta in relazioni umane. La sua Ted Talk sulla vulnerabilità ha 46 milioni di visualizzazioni solo su Ted (giusto per dire). Se non la conosci probabilmente sono i migliori 20 minuti che puoi spendere oggi.
I due parlavano del successo, e del difficile equilibro tra la ricerca della perfezione e l’accettazione di sé stessi. Lo so mi sto già incartando…

Ma torniamo a oggi: nel suo post Lucia parla di un libro, Il Club delle 5 del Mattino. Subito acquistato, questo libro si somma ad altri due che sto leggendo. Uno di questi è l’ultimo di Marco Montemagno, Lavorability, dal quale ho preso il proverbio citato all’inizio.
Il terzo si chiama The One Thing (versione italiana Una Cosa Sola), che come per magia è citato da Montemagno all’inizio del suo libro. Tutto torna.
Tre libri sul self-improvement, ovvero la crescita personale. Ormai sono anni che leggo solo sta roba.

Anche alla luce di quello sentito nel podcast mi sono fermato a riflettere: Questa mia eterna ricerca di miglioramento è sana? Qual’è il confine tra l’inseguire l’eccellenza e l’essere un precisino del c****? Come si può mirare in alto senza il rischio di calpestare o di trascurare le relazioni? E’ possibile migliorarsi pur accettandoci per quello che siamo?

Il mio problema è che per riappropriarmi del timone cerco di migliorarmi, leggo, ascolto, penso. E mi chiedo se è l’approccio giusto.

Lucia in quel post ha scritto una cosa che mi ha colpito: “…imparare ad accettare che agire e realizzare qualcosa, seppur di modesto valore, è meglio che non fare nulla nell’attesa di capire come farlo alla perfezione.”
Ecco questa frase dovrei tatuarmela sul braccio. Però vista la lunghezza della frase dovrei prima fare body building. Magari alle 5 del mattino.

Voglio svelare un segreto: ho tenuto un food blog (non questo) in locale sul mio computer per 2 anni, perfezionandolo nell’attesa di chissà quale congiunzione astrale. Non ha mai visto la luce.
Tra un mese Tortaoragione compirà un anno, ma se non mi fossi dato una deadline improrogabile sarebbe ancora offline in attesa del “momento giusto”. Concordo che il perfezionismo che paralizza non va bene.

A volte bisogna lanciarsi, come ho fatto col mio piccolo progetto Food Sofa, chiacchierate informali con persone del settore food blogging. Praticamente il Marco Montemagno dei poveri 😁
Senza aver mai fatto nulla di simile mi sono lanciato nel vuoto, munito solo del telefono e di un microfono. Non so se questo pilot avrà successo ma sono contento di averlo iniziato, lasciando da parte i perfezionismi.
E mi piace Food Sofa nella sua ruvida imperfezione.

Marco, 47 anni, di professione “ancora non so cosa farò da grande”. Mille interessi ma nessuna specializzazione. Una relazione sentimentale che scricchiola sotto il peso del tempo. Una situazione lavorativa instabile a dir poco. L’incubo peggiore? La classica frase da cocktail party: “E tu Marco, cosa fai nella vita?”.
Se sono in vena rispondo citando Nanni Moretti: “Faccio cose, vedo gente”. Sennò rispondo con un semplice “Sono disoccupato”.
E il tempo passa. Ma è proprio il mio tempo che ho deciso di investire, ed è la cosa più preziosa che ho.

Da ragazzo ho scelto il linguistico perché volevo fare l’assistente di volo. Ero convinto che si girasse il mondo. Pensa te.
Poi come succede molte volte ti accorgi che quello che pensavi non è proprio così.
Ma la vita a volte è strana e quello che sembrava un errore si tramuta in qualcosa di positivo.
L’amore per la lingua inglese mi ha portato a vivere in Inghilterra, dove ho potuto impararla per bene. E la lingua inglese senza saperlo mi ha aperto la porta al mondo della conoscenza. Che fossero libri di self-improvement, podcast o tutorial su YouTube, potevo imparare qualsiasi cosa.
Bastava investire il tempo. Wow che figata! 👏😃
I ragazzi di oggi non si rendono conto del potenziale che hanno a portata di click.
Ok finito il momento matusa. Peraltro “matusa” è un termine veramente da matusa. Duh!

Io con tutta questa scelta mi sono perso in mille cose: dalla meditazione allo studio della memoria, dalla food photography alla lingua polacca, dallo studio del mercato azionario fino ad arrivare alla pasticceria.
Si vede il filo conduttore? No, infatti non c’è. Mi sento come un palloncino gonfiato e poi lasciato andare. Il bello è che rifarei tutto 😂
Il libro di Montemagno qualche speranza me l’ha data. Il mondo del lavoro sta cambiando e sembra che ci sia posto anche per gente come me. Persone che si sanno adattare ai rapidi cambiamenti del mercato.
Lo so che arriverà un giorno in cui tutti questi pezzi sconclusionati andranno a formare il puzzle, e potrò così vedere “the bigger picture”.

Che c’entra tutto questo con la ricetta? Chiaramente nulla. Ma io credo nella magia degli algoritmi dell’interwebz, e se tu sei qui forse qualche domanda simile te la sei fatta o te la stai facendo. Spero tu abbia trovato qualche spunto di riflessione, un libro interessante o magari hai cliccato subito il pulsante Salta Il Pippone e quindi non stai leggendo questa riga.

Torniamo alla Cheesecake Ananas e Salvia. Un abbinamento insolito per un post insolito.
Non ho mai nascosto il mio amore per i programmi di cucina, e ancor di più quelli di pasticceria. Nel programma tv Best Bakery i giudici all’ultima prova assegnano un ingrediente particolare o un tema per la prova creativa.
In una delle puntate di Firenze hanno assegnato la salvia. Bello! Mi sono subito immedesimato…cosa avrei fatto io con la salvia?

Cheesecake Ananas e Salvia | tortaoragione.itEcco come nasce questa cheesecake ananas e salvia.
Ho fatto 3 prove. Nella prima ho messo la salvia in infusione in poca panna ma non si sentiva. I giudici mi avrebbero detto che “la salvia non è protagonista”.
Nella seconda ho provato a mettere la salvia tritata nella crema. Si sentiva ma i giudici mi avrebbero detto che “i pezzetti che rimangono tra i denti sono fastidiosi”.
Nella terza prova ho leggermente scaldato la panna e ho lasciato la salvia in infusione tutta una notte. Poi ho montato la panna aromatizzata per fare la crema cheesecake.
La salvia si sentiva, ma i giudici mi avrebbero detto “non molto originale fare una cheesecake.
Ma tanto non sono a Best Bakery, quindi cheesecake sia!

 

Cheesecake Ananas e Salvia

Preparazione1 ora
Porzioni: 8
Ingredienti per una tortiera a cerniera da 18 cm

Ingredienti

Per la base:

  • 65 g burro
  • 120 g biscotti tipo Digestive

Per la crema cheesecake alla salvia:

  • 150 g formaggio spalmabile a temperatura ambiente
  • 200 g ricotta a temperatura ambiente
  • 100 g mascarpone a temperatura ambiente
  • 70 g zucchero a velo
  • 220 g panna fresca divisa in 20g e 200g
  • 7 foglie di salvia
  • 10 g gelatina in fogli circa 2
  • 30 g succo di ananas
  • 15 g succo di limone circa 3 cucchiai

Per la purea di ananas:

  • 1 barattolo di ananas a fette nel loro succo
  • 7 g gelatina in fogli circa 1 foglio e ½
  • 20 g zucchero a velo

Preparazione

Per la base:

  • Con la carta forno coprire il fondo di una tortiera a cerniera da 18 cm. Foderare il bordo interno col nastro acetato (o con una striscia di carta da forno), aiutandosi con poco burro per farlo aderire bene.
  • In un pentolino far sciogliere il burro.
  • Tritare i biscotti nel mixer. Unirli al burro sciolto e mescolare.
  • Distribuire il composto sul fondo della tortiera e premerlo bene col dorso di un cucchiaio.
  • Trasferire in frigorifero.

Per la crema cheesecake alla salvia:

  • In un pentolino scaldare 200g di panna. Quando sfiora il bollore togliere dal fuoco e unire le foglie di salvia spezzettate grossolanamente con le mani.
  • Coprire e lasciare in infusione per 15 minuti. Trasferire in una ciotolina, coprire con la pellicola e trasferire in frigorifero finché la panna non è totalmente fredda, preferibilmente per una notte. Questo passaggio è importante perché l'aroma di salvia sia poi ben presente nel dolce.
  • Preparare la crema.
  • Nella ciotola della planetaria munita di foglia mettere il formaggio spalmabile, la ricotta, il mascarpone, lo zucchero a velo, insieme ai succhi di ananas e limone.
  • Lavorare a velocità media fino ad avere una crema liscia.
  • Lasciare a temperatura ambiente. Se fosse troppo fredda metterla a bagno maria in un po' di acqua tiepida. E' importante che la crema non sia troppo fredda sennò si formeranno grumi quando viene a contatto con la gelatina.
  • Filtrare la panna con un colino, strizzando bene le foglie di salvia.
  • Montare la panna con le fruste elettriche, fermandosi prima che sia montata al massimo. Tenere da parte.
  • Mettere i 2 fogli di gelatina a rinvenire in acqua fredda circa 10 minuti.
  • Scaldare i rimanenti 20g di panna e quando sfiora il bollore togliere dal fuoco e unire la gelatina strizzata. Girare per farla sciogliere.
  • Lasciare intiepidire girando di tanto in tanto. Se si usa un termometro da cucina fare arrivare il composto a circa 28°.
  • Unire alla crema a filo mentre si fa girare la planetaria, oppure a mano mescolando continuamente.
  • Riprendere la tortiera dal frigo e versare la crema livellando con una spatola.
  • Riporre in frigo per almeno 1 ora.

Per la gelee di ananas:

  • Mettere la gelatina a rinvenire in acqua fredda.
  • Nel mixer frullare 10 fette di ananas (circa 400g) insieme a 40g del loro succo e allo zucchero a velo (20g).
  • Una volta ridotte in purea passarle attraverso un colino per trattenere la parte fibrosa.
  • Mettere 3 cucchiai di purea in un pentolino e scaldare senza far bollire. Aggiungere la gelatina strizzata e girare per farla sciogliere.
  • Aggiungerla alla purea e mescolare bene.
  • Riprendere la tortiera e versare la purea sopra la cheesecake.
  • Rimettere in frigorifero per almeno 3 ore prima di sformare.

Note

Il tempo di infusione della salvia è lungo lo ammetto ma è stato l'unico modo per far uscire a pieno il sapore della salvia.
Hai provato questa ricetta?Nomina @tortaoragione e usa l'hashtag #tortaoragione!

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